Le bande musicali sono orchestre prive degli strumenti ad arco, formate quindi esclusivamente da fiati e percussioni. L'assenza degli archi è compensata dall'impiego di strumenti a fiato normalmente estranei all'orchestra sinfonica, come i flicorni, o come vari tipi di clarinetto e di sassofono.
Ormai il concetto di "bande" come insieme di strumentisti non professionisti, legato quindi alla musica amatoriale, non è più accettabile, merito dell'atteggiamento professionale delle nuove generazioni di musicisti.
Già nell'antichità esistevano complessi di strumenti a fiato. I Romani li usavano per manifestazioni religiose, militari e civili. Nel Medioevo si formano i primi gruppi musicali simili alla banda, tra i quali il complesso che accompagnava il Carroccio. L'origine della banda, così come è intesa oggi, però, risale al XIV secolo, quando un numero ridotto di suonatori prestava servizio presso le Corti e le Signorie, con compiti artistici e di parata. Nel XVIII secolo la banda era composta da un numero non superiore a diciotto elementi; verso la fine del secolo, vennero perfezionati nuovi strumenti e la bande si distinsero tra quelle cittadine e militari.
In Francia le bande ebbero un forte impulso e nel 1845 fu accettata una riforma proposta da Adolfo Sax che prevedeva l'inserimento di saxofoni. In Italia, invece, fino al 1860 non esistevano bande con l'organico predefinito e solamente lo stato Pontificio possedeva qualche banda che lavorava a tempo pieno, mentre altrove le bande civili suonavano per lo più in occasioni speciali, quali nozze e ricevimenti di sovrani. Nel 1865, in un congresso musicale effettuato a Napoli, venne accolto il progetto di Brahamp che distingueva le bande dalle fanfare.
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