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ANEDDOTI

Un Maestro di ingegnosità

 

All’inizio del 1941 dalla Federazione del Fascio di Ravenna venne proposta a Solarolo l’istituzione di una Fanfara e molti giovanissimi ancora del tutto digiuni di musica aderirono: il giovane Creonti fu scelto come istruttore. Dopo una decina di giorni in cui Solarolo fu riempita di suoni sgraziati e strombazzate spaccatimpani, arrivò da Ravenna l’invito a partecipare ad una manifestazione in perfetta divisa due settimane dopo. E siccome gli ordini erano ordini... si decise di tentare l’esecuzione ad orecchio della marcia dei Bersaglieri “Piume al vento”. Le trombe e i controcanti se la cavavano, ma il problema erano gli accompagnamenti. Così il Maestro si ingegnò ed insegnò ai giovani i tre accordi classici (Tonica, Dominante, Sottodominante) poi si accordò con loro in questo modo: il braccio destro orizzontale era l’accordo di Tonica, il braccio verticale all’insù indicava la Dominante, il braccio verticale all’ingiù era la Sottodominante. Alle giovani trombe venne affiancato un suonatore della Banda, il quale, pur avendo raggiunto la trentina, era mingherlino poteva confondersi tra i ragazzi: la barba fu nascosta da un’abbondante mano di crema biancastra e lo si tenne nascosto in mezzo al gruppo per evitare il riconoscimento. Incredibile a dirsi ma l’esibizione fu buona, calcolando che i musicanti avevano imparato a suonare da una ventina di giorni!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Foto scattata davanti all'ingresso delle Scuole Elementari di Solarolo in costruzione [1958]

 


Un Maestro di ironia

 

La prima uscita della Banda “Città di Bologna” nel 1958, diretta all’epoca dal Maestro Creonti, fu un concerto in Piazza Maggiore a Bologna alla presenza di un numerosissimo pubblico, e per l’occasione i 70 componenti furono dotati di una nuova fiammante divisa bianca. La salita sul podio del Maestro Direttore veniva accolta dagli esecutori con l’alzarsi in piedi in segno di cordiale saluto. Tutto ciò fu eseguito talmente bene che il Maestro Creonti, sorpreso, ringraziò con un cenno della mano, si inchinò leggermente e, al cospetto di tanto bianco, si lasciò sfuggire una spontanea ed innocente esclamazione: “GELATI!…”

Anche il Maestro indossava una smagliante giacca bianca!

 


Un Maestro di spontaneità

 

Negli anni Settanta capitò spesso che i bandisti registrassero le loro esibizioni, per ricordo o per riascoltarsi e correggere eventuali errori.

Fu così che in una registrazione, nel bel mezzo del brano, si sentiva nitidamente un “AT TIR UNA SCHERPA!!!” (trad: TI TIRO UNA SCARPA!!!) del Maestro, rivolto probabilmente ad un musicista non troppo preciso!

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