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LA CARRIERA ARTISTICA

Nato in via Corona il 16 marzo1915, dopo pochi mesi la famiglia si trasferì in Borgo, dove Angelo visse la sua prima infanzia. Fra le varie attività, suo padre fu anche “scariolante”, mestiere a cui, molto più tardi, Angelo dedicherà un componimento per banda. A Solarolo, conosciuto come Angiulì d’la Socia (la “Socia” era sua madre, perché abituata a salutare tutti chiamandoli “Soci”) conobbe l’Arciprete Mons. Babini, che lo prese come chierichetto e, notando la sua intonazione e il suo orecchio per la musica, lo mandò a prendere le prime lezioni di organo da Gigì de’ Semineri, a Faenza.

 

Nacque così l’amore del Maestro Angelo per la musica. In seguito i pochi risparmi furono impiegati per studiare musica a Lugo, poi a Bologna.

 

L’ottimo  orecchio al Maestro non bastava! Per questo si diplomò al Conservatorio di Bologna, e non in una sola disciplina:

 

Diploma in Organo (1940)

 

Diploma di Composizione e Strumentazione per Banda (1948)

 

Diploma di Canto Cantanti e di Canto Ramo Didattico (1948)

 

Diploma  di Musica Corale e Direzione di Coro (1949)

 

Diploma in composizione (1959)

 

La carriera del Maestro è piena di successi, tutti ottenuti con le proprie forze e mai ostentati, con una modestia e un’umiltà rare.

Nei primi anni vinse numerosi concorsi: Maestro di Banda a Saludecio (Forlì), Maestro di musica comunale a Campagnano Romano (Roma), Insegnante di canto presso l’Istituto musicale Malerbi di Lugo, Maestro di Musica a Valfabbrica.  Diresse anche altre Bande: la Banda “Puccini” di Bologna dal 1948 al 1950, la grande banda “Rossini” di Bologna, trasformatasi poi in “Banda Città di Bologna”, dal 1957 al 1962. Nel 1950 gli fu conferito l’incarico per l’insegnamento di Strumentazione per Banda e Musica Corale presso il Conservatorio di Stato “Claudio Monteverdi” di Bolzano.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

[La banda negli anni '60]

 

Nel 1966, in seguito a concorso per titoli, entrò a fare parte degli Insegnanti di ruolo dello Stato quale titolare della cattedra di Cultura Musicale Generale: ottenne la nomina a Bari, poi a Pesaro e nel 1969 al Conservatorio di Bologna, dove continuò ininterrottamente la sua attività fino al 1982, anno in cui entrò in quiescenza.

 

L’attività di composizione di Creonti spazia essenzialmente in tre direzioni:

Musica per banda:

“Rimembranze dello scariolante”

“Romagna rapsodica” (vincitrice del Concorso nazionale di Trento nel 1965),

Danze caratteristiche e popolari quali:

“I ciucarè”

“Sfilata di mimi”

“Slaròl”

Arrangiamenti di musica operistica (Aida, Traviata, Wally, Cavalleria rusticana, Faust, Mefistofele, Carmen, Turandot),

Operette (Vedova allegra, Principessa della Czarda),

Musica sinfonica (Romanza in Fa, Onde del Danubio, Sul bel Danubio blu),

Musica moderna (Fantasia napoletana, Sanremo ’70).

 

Musica sacra:

Due messe per coro a sei voci dispari con accompagnamento d’organo,

Inni,

Mottetti,

Litanie mariane e canti liturgici.

 

Cante romagnole:

“Tott um arcorda te” e “La sfuiareja” su testi di Nino Baldrati

“Slaròl” su testo di don Giulio Foschini.

 

L'impego nella banda

La sua esperienza nella Banda risale al 1935, quando, ancora studente al Liceo Musicale di Bologna, venne chiamato a dirigerla (“pr’un scapòzz”, diceva lui); qualche anno dopo gli venne affidata anche la Scuola di Musica, dove insegnava solfeggio e strumento a molti giovani solarolesi.

Nel 1941 diresse anche una Fanfara di giovanissimi, voluta dal Regime, ma nello stesso anno dovette abbandonare le sue attività perché chiamato alle armi. In quegli anni visse anche la terribile esperienza della prigionia: al suo ritorno, alla fine del 1945, la Banda cercò di riprendere l’attività, ma tutto era da rifare, come anche il paese, praticamente distrutto. Ma il desiderio di rinascere era grande e su quelle macerie si incominciò subito la faticosa opera di ricostruzione. Il 1 gennaio 1948 il Comune di Solarolo nominò ufficialmente il M° Creonti direttore della Banda e insegnante della Scuola di musica. Nonostante gli impegni lavorativi, che lo videro insegnare musica in varie parti d’Italia, trovò sempre il tempo da dedicare alla sua Banda.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  

 

 

 

 

 

 

 

 

[Il Corpo Bandistico di solarolo - 28 Novembre 1965]

Foto scattata davanti alla torre Este Gonzaga, attuale sede della banda.

 

Nel 1984 si diede anima e corpo alla ricerca storica per scrivere il volume “Corpo bandistico autonomo Solarolo : 1844-1984”, che racchiude le notizie faticosamente e scrupolosamente ritrovate sulla Banda.

Oggi il repertorio della Banda è ancora in gran parte opera del M° Creonti, sia che si tratti di composizioni originali sia di strumentazioni da un testo pianistico; così gli Inni religiosi, con spiccata caratteristica polifonica, nonché le marce funebri originali o rivedute: tutto porta l’impronta del suo stile inconfondibile armonioso e pieno.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

[Il Corpo Bandistico di Solarolo "in nuovissime divise" - serata del 15 Agosto 1967].

Foto scattata in Piazza Gonzaga a Solarolo

 

 

L'impegno nella corale

Se la passione per la Banda occupò grande spazio nel suo cuore, il Maestro Creonti nutrì il medesimo affetto anche per la musica corale. Diresse alcuni cori di canterini romagnoli, a Faenza e a Ravenna, ma rimase sempre molto legato alla corale della parrocchia di Solarolo, per la quale scrisse anche inni, mottetti, canti popolari, litanie e due Messe per coro a sei voci (veri capolavori nel genere) e che continuò a dirigere per lungo tempo.

Il Maestro non si stancava mai di sottolineare l’importanza del testo: la musica deve aderire alle parole come un abito deve adattarsi a chi lo indossa.

 

 

CORPO BANDISTICO AUTONOMO DI SOLAROLO - Piazza Garibaldi, 1 - 48027 - Solarolo (RA) - Italy - info@bandasolarolo.it